giovedì 6 maggio 2010

Modifica di statuto a rischio


Quello che sembrava facile alla fine diventa quasi impossibile.

Alcune Facoltà hanno richiesto il cambio dell’articolo 40 dello statuto, proponendo la modifica del peso del voto dei ricercatori (da 0.5 ad 1).

Sembra ovvio che questa manovra non ha lo scopo di favorire un candidato piuttosto che un altro, ma è semplicemente questione di dignità.

In nessun Ateneo i ricercatori valgono mezzo!
Quando veniamo contati per la didattica valiamo per intero, perché per eleggere le elezioni siamo mezzo professore?

Ricordo a tutti anche ai Senatori che:

i) il Senato Accademico, non ha ottemperato a quanto promesso e messo a verbale nella seduta del 7 Luglio 2008 nella quale si impegnava a concludere entro sei mesi una generale revisione delle modalità di costituzione degli elettorati attivi per la carica di Rettore, superando la fase attuale in cui il voto dei ricercatori in sostanza vale la metà di quello dei professori e degli studenti presenti nei Consigli di Facoltà;
ii) il Senato accademico seppur con notevole ritardo ha concluso questo iter e nella seduta del 12 ottobre 2009, ha approvato all’unanimità una revisione dello statuto in cui c’era una norma specifica che equiparava il peso del voto dei ricercatori a quello dei professori associati ed ordinari:

1. Il Rettore è eletto fra i professori ordinari di
ruolo a tempo pieno. Il suo mandato dura sei anni e non è rinnovabile.
2. Il Rettore è eletto da tutti i docenti di ruolo e fuori ruolo. 3. Partecipano altresì all’elezione del Rettore: a) i dipendenti dei ruoli amministrativo e tecnico, i cui voti individuali sono calcolati in modo che la somma dei voti equivalenti del totale degli aventi diritto sia corrispondente al 12% del numero degli aventi diritto di cui al comma 2; b) gli studenti presenti nei Consigli di Facoltà.

E’ interessante constatare che tutti i senatori all’epoca erano favorevoli, ora qualcuno ci sta ripensando.

Già il preside di Giusisprudenza ha votato contro, mentre quello di Ingegneria si è astenuto (astenuto= contrario) e due Facolta' hanno espresso parere negativo (Lettere e Economia)

5 commenti:

  1. Fabrizia Fabrizi de Biani6 maggio 2010 alle ore 13:38

    Bene, ricordiamo la storia ai Senatori inviandogli i verbali delle sedute in questione.
    Io credo che tutti vogliano evitare che si rimandino le elezioni del Rettore, ma allora chi è che strumentalizza questa richiesta?
    fab

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  2. Perche' il Senato non accetta, ora, che i ricercatori possano valere 1 nell'elezione del Rettore?

    Una risposta un po' polemica:

    Nella commissione governance la proposta di equiparare il voto dei ricercatori a quella dei professori fu ritenuta necessaria e nessuno si oppose. MA, fu indicato come in questo modo il voto dei ricercatori di medicina avrebbe pesato piu' di altri nel voto del Rettore. Infatti immagino che il preside di medicina non si opporra', ora, ad elezioni alla porta, alla modifica dello statuto in tal senso.

    Per questo ritengo che l'unica via di uscita sia una maggiore consapevolezza dei ricercatori, come categoria, nelle loro scelte, spesso piu' legate ai referenti prof ordinari che non al programma e alle capacita' dei candidati rettori.

    Temo che tale consapevolezza, che le proteste di ora forse fanno emergere e maturare, non sia ancora sufficientemente espressa da poter distrarre i presidi in senato dai loro calcoli di convenienza pre-elettorale.

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  3. Mi pare evidente che cambiare le regole ora sia strumentale. altrettanto mi pare giusto dare il voto pieno. Si potrebbe farlo dopo l'elezione di questo nuovo rettore no?

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  4. certo si potrebbe cambiare dopo l'elezione del rettore, e' lo stesso che hanno detto prime delle scorse elezioni e quello che diranno tra 4 anni.
    E perche' dovrebbe essere strumentale cambiare ora le regole, se e' giusto si cambia subito se non e' giusto mai. Coerenza prima di tutto.
    Poi si puo' votare ad ottobre c'e' tutto il tempo per la campagna elettorale e perche' i candidati ci spieghino quali sono i loro programmi.

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  5. Fabrizia Fabrizi de Biani11 maggio 2010 alle ore 01:43

    Per Patrizio:
    strumentale a cosa? Strumentale a scegliere un candidato? Non è a questo che serve qualunque voto? Perchè mantenere il voto a 1/2 non è ugualmente strumentale?
    La lombardia ha 9 milioni di abitanti, la Val d'Aosta 120mila, che si fa... si pesa il voto sennò diventa strumentale?
    A parte la provocazione, se all'unanimità ci avessero "concesso" il diritto di voto=1 nessuno se ne sarebbe potuto far vanto e nessuno ne avrebbe avuti particolari vantaggi.

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